PROGETTO
Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini, inaugurato nel 2001, è il punto di arrivo di un importante progetto a cui hanno dato il loro decisivo contributo alcune delle più grandi figure di arcivescovi milanesi del Novecento, quali il Beato Ildefonso Schuster, il Cardinal Montini e il Cardinale Carlo Maria Martini.
Situato nei chiostri di Sant’Eustorgio a Milano, il Museo espone una vasta collezione di opere d’arte comprese tra il III e il XXI secolo, giunte come lasciti, depositi o donazioni, che costituiscono una viva testimonianza della ricca produzione artistica ambrosiana, oltre ad offrire un interessante panorama del gusto collezionistico non solo arcivescovile, ma anche privato.
Nei primi mesi del 2025 il museo è sede di due importanti mostre realizzate con il sostegno di Fondazione Grana Padano.
Alessandro Grassani
Emergenza climatica
Un viaggio ai confini del mondo
Dal 18 febbraio al 27 aprile – A cura di Denis Curti
Quaranta scatti di Alessandro Grassani esplorano i confini del mondo, nei luoghi in cui il cambiamento climatico costringe la popolazione a vivere nella paura e negli stenti.
Pastori, agricoltori e pescatori, dalla Mongolia al Kenya, dal Bangradesh ad Haiti, decidono di mettersi in viaggio, senza garanzie e tutele, alla ricerca di territori e futuri migliori.
Le loro storie, raccontate visivamente da Grassani, spingono ad aprire gli occhi di fronte a fatti troppo spesso dimenticati, e soprattutto richiamano il senso di responsabilità di ciascuno di noi, chiedendo di non restare indifferenti.


JACOPO TINTORETTO
Attorno a Tintoretto. La deposizione.
Quattro artisti contemporanei sfidati da un capolavoro.
Dal 4 marzo al 25 maggio – A cura di G. Frangi, G. Manieri Elia e N. Righi
Il Museo Diocesano, in occasione della Quaresima e della Pasqua del 2025, esporrà la Deposizione di Cristo dalla croce di Jacopo Tintoretto, uno dei capolavori del grande protagonista della pittura veneziana della seconda metà del Cinquecento, conservata nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. In un percorso realizzato in collaborazione con Casa Testori, quattro artisti contemporanei – Jacopo Benassi, Luca Bertolo, Alberto Gianfreda, Maria Elisabetta Novello – si mettono in gioco davanti alla grande tela, creando un rapporto personale con il dipinto del maestro veneto, facendo ricorso a diversi linguaggi, dall’installazione alla pittura.